8 novembre 2016 Election Day: il conto alla rovescia
Michael Rubens Bloomberg (Boston, 14 febbraio 1942) è un imprenditore e politico statunitense, ex sindaco di New York. Eletto con il Partito Repubblicano, lo ha poi abbandonato rimanendo indipendente. Bloomberg è nato a Boston da una famiglia di immigrati ebrei di nazionalità russa. Bloomberg ha frequentato la Johns Hopkins University di Baltimora, facendo inoltre parte del Phi Kappa Psi, laureandosi nel 1964 in ingegneria elettronica. Più tardi ha conseguito un Master in Business Administration presso la Harvard Business School (Cambridge). Dopo la laurea conseguita presso la Harvard University, ha fatto fortuna con la sua compagnia, la Bloomberg L.P., e con la sua radio network. È uno degli uomini più ricchi del mondo, secondo la rivista specializzata Forbes, nel 2014 lo pone in 16ª posizione. Nel 2010 la rivista lo ha classificato al 10º posto tra i 400 uomini più ricchi d'America con un patrimonio stimato di 18 miliardi di dollari. Bloomberg è un personaggio particolarmente atipico nel panorama politico statunitense, infatti pur essendo appartenente al Partito Repubblicano è considerato da molti un repubblicano liberale, a causa delle sue idee favorevoli all'aborto e alla legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, molto più vicine agli ideali democratici e infatti prima della sua elezione a sindaco apparteneva al Partito Democratico. È stato eletto sindaco nel 2001 come successore di Rudolph Giuliani, anche grazie ad una imponente campagna elettorale, sconfiggendo di misura l'avversario, Mark J. Green. Bloomberg nel 2005 è stato rieletto con un margine del 20% sull'avversario democratico Fernando Ferrer. Il 19 giugno 2007 ha annunciato di aver lasciato il Partito Repubblicano ed essere così indipendente. Nell'autunno del 2008 ha chiesto e ottenuto un voto del consiglio comunale di New York che abolisse la limitazione di due mandati consecutivi per un sindaco. Si è quindi ripresentato alle elezioni del 3 novembre 2009, uscendone riconfermato sindaco con il 50,6% dei voti, battendo il candidato democratico Bill Thompson che ha ottenuto il 46%. Il 1º gennaio 2010 ha avuto quindi inizio il suo terzo mandato. Per tutta la durata dei suoi mandati, Bloomberg non ha risieduto nella tradizionale residenza del sindaco della città, ovvero a Gracie Mansion, bensì nel suo appartamento nell'Upper East Side, ed era noto per il fatto che raggiungeva quotidianamente il Municipio in metropolitana. Il 1º novembre 2012 ha annunciato il suo appoggio alla rielezione di Barack Obama.
Randal Howard "Rand" Paul (Pittsburgh, 7 gennaio 1963) è un oculista e politico statunitense, attuale senatore per lo stato del Kentucky. Rand Paul si definisce un "conservatore costituzionale"[1]. È il fondatore e presidente del Kentucky Taxpayers United. Egli è anche il figlio del deputato repubblicano del Texas Ron Paul. Nel mese di agosto 2009, Paul ha ufficialmente annunciato la sua candidatura per il Senato, incarico in quel momento occupato da Jim Bunning. Paul ha vinto le elezioni primarie del partito il 18 maggio 2010, ha affrontato Jack Conway nelle elezioni generali del 2 novembre ed è stato eletto senatore. Il 7 aprile 2015 ha dichiarato la propria candidatura per le elezioni presidenziali del 2016.
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Donald John Trump (New York, 14 giugno 1946) è un imprenditore, politico e personaggio televisivo statunitense. È un magnate americano del business, investitore, personalità televisiva e scrittore. È l'amministratore delegato e presidente della Trump Organization e il fondatore del Trump Entertainment Resorts. Lo stile di vita stravagante, la schiettezza e la guida del programma televisivo della NBC The Apprentice lo hanno reso la celebrità N° 17 nella lista delle celebrità Forbes 100 del 2011. Considerato uno dei maggiori imprenditori negli Stati Uniti, Trump è il figlio di Fred Trump, un facoltoso imprenditore edile di New York City. Lui lavorò nell'azienda di suo padre, Elizabeth Trump & Son, mentre frequentava la Wharton School dell'Università della Pennsylvania, e nel 1968 entrò ufficialmente nell'azienda. Prese il controllo dell'azienda nel 1971 e la rinominò The Trump Organization. Tramite questa, è comproprietario del celebre complesso Palm Trump International Hotel Motel holiday inn, sito sulla centrale delle tre Isole delle Palme di Dubai, Emirati Arabi Uniti. È stato inoltre proprietario dello storico Hotel Plaza di New York dal 1988 al 1995. Fin dal 2006, Trump è il più importante testimonial della multinazionale delle telecomunicazioni e dell'energia ACN, Inc.. Secondo Forbes e la sua lista degli uomini più ricchi del mondo, egli si trova alla posizione 314, con un patrimonio stimato in 2,9 miliardi di dollari. In una puntata del Letterman Show nel marzo 2013 ha dichiarato che il suo patrimonio è di 9 miliardi di dollari. Anche secondo il Washington Post il suo patrimonio sarebbe di 9 miliardi di dollari al 2015.
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George Elmer Pataki (Peekskill, 24 giugno 1945) è un politico statunitense. Il ramo paterno della sua famiglia era di origine ungherese (suo nonno era un immigrato proveniente da Mátészalka) mentre quello materno aveva discendenze italiane ed irlandesi tant'è che il nonno paterno, Matteo Laganà, era nato in Calabria nel 1889 (sposatosi con Agnes Lynch). Figlio di un fattorino, Pataki vinse una borsa di studio ed entrò all'Università Yale nel 1964 per poi laurearsi nel 1967; già all'interno dell'ateneo si era distinto politicamente, essendo diventato il portavoce del movimento studentesco conservatore. Nel 1970 si specializzò in giurisprudenza alla Columbia University e l'anno seguente ottenne un master. Membro del Partito Repubblicano, cominciò la sua carriera politica nel novembre del 1981 venendo eletto sindaco del suo paese natio, Peekskill, con il 70% dei voti. Ricevette dai suoi concittadini un secondo mandato nel 1984, stavolta con il 74% delle preferenze, ma si dimise spontaneamente poco dopo. Nel novembre del 1984 si candidò infatti all'assemblea statale di New York, venendo eletto con il 53% dei suffragi. Confermò il suo seggio anche nel 1986 (63%), nel 1988 (74%) e nel 1990 (90%, ma in questa occasione i democratici non presentarono nessun candidato). Nel 1992 avanzò la sua candidatura per il Senato di New York: vinte le primarie repubblicane con il 52% dei voti, Pataki riuscì ad imporsi nelle consultazioni vere e proprie con un buon margine. A quel punto si sentì abbastanza forte per presentare la sua candidatura a governatore dello Stato, e fece partire immediatamente la campagna elettorale. Sostenuto nelle primarie dal senatore Al D'Amato, Pataki riuscì ad imporsi anche nella tornata con il governatore uscente, Mario Cuomo, che sembrava popolarissimo ed imbattibile. Era dai tempi di Franklin D. Roosevelt (1929-1932) che il governatore dello Stato di New York non era nato a New York City. Nonostante l'opposizione di Cuomo, che negli anni passati aveva imposto il suo veto, Pataki reintrodusse nello Stato di New York la pena di morte: a suo dire, la scelta era condivisa dalla maggior parte dei cittadini. Inizialmente la Corte d'Appello dello Stato giudicò parzialmente incostituzionale il modo con cui la legge era stata scritta (caso People v. LaValle) e fu necessaria una sua riscrittura. In ogni caso, durante il governo di Pataki nessuna persona venne condannata a morte. Essendo un ex avvocato specializzato in diritto tributario, Pataki si occupò molto dei temi inerenti alla tassazione: durante il suo governo, ci furono numerosi tagli alle imposte e le spese statali furono fortemente contenute. Al tempo stesso avviò un forte processo di privatizzazione delle imprese. Nel 1998 Pataki ottenne il suo secondo mandato con relativa facilità: si parlo di lui prima come possibile candidato alle primarie presidenziali del Partito Repubblicano e poi come papabile vice di George W. Bush, che alla fine invece optò per Dick Cheney. All'indomani del 11 settembre 2001, Pataki concordò con Rudy Giuliani di utilizzare dieci miliardi di dollari per costruire un museo in memoria delle vittime, ma ancora nel settembre del 2006 il progetto non era partito. Nel 2002 Pataki ottenne il suo terzo mandato da governatore di New York, battendo il candidato dei democratici Andrew Cuomo (figlio di Mario) anche grazie all'appoggio che gli venne concesso dall'Indipendence Party. Il 31 dicembre del 2006 fu l'ultimo giorno da governatore per Pataki, che annunciò di non essere interessato ad entrare nel gabinetto Bush né di voler concorrere alle primarie presidenziali repubblicane del 2008. Nel settembre del 2007 George W. Bush ha nominato Pataki delegato statunitense alle Nazioni Unite; tale decisione fu approvata a larga maggioranza dal Senato nazionale.
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