8 novembre 2016 Election Day: il conto alla rovescia
Elizabeth Warren - Anche un modesto passo falso potrebbe trasformarsi in una rovinosa sconfitta per la strafavorita Clinton. In tal caso Elisabeth Warren ha buone carte per emergere. Può contare sulla popolarità acquisita col suo impegno a protezione dei consumatori e ha potenti sostenitori, che la stanno spingendo a candidarsi.
Ted Cruz - Potrebbe rappresentare meglio di Jeb Bush, che indubbiamente parte come front runner, quella destra che mal sopporta la continuità dinastica, osteggia la burocrazia di Washington e punta tutto sulla limitazione delle intromissioni dello Stato nella vita dei cittadini. Il gioco delle alleanze sarà per lui decisivo.
Hillary Clinton - Negli Usa esistono oggi due maggioranze: una anti - Obama (la cui popolarità si aggira ormai tra il 42 e 44%) e una pro - Hillary (la cui popolarità supera il 53%). Se l'ex segretario di Stato saprà ben gestire l'arma a doppio taglio di essere front runner democratica con così largo anticipo, nel 2016 "farà la storia" come prima donna alla casa Bianca: una svolta forse ancor più epocale di quella del primo afroamericano.
Jeb Bush - Nonostante la pesante eredità del Fratello George, l'ex governatore della Florida Jeb Bush sembra oggi il candidato repubblicano più trasversale alle diversissime anime della galassia conservatrice: potrebbe infatti ottenere il sostegno dell'establishment repubblicano e dei moderati, pur non risultando inviso ai radicali del Tea Party e mantenendo, in quanto Bush, un fortissimo ascendente sull'elettorato religioso. In molti hanno già pronti i pop corn immaginando una riedizione della grande classica… Clinton-Bush.
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Hillary Clinton - Ex first lady, ex senatrice, ex candidata alla nomination democratica 2008, ex segretario di Stato, studia da presidente fin da quando suo marito Bill entrò alla Casa Bianca nel gennaio 1993. Merita una chance d'essere lei la prima donna presidente degli Stati Uniti.
Jeb Bush - Figlio di presidente -George, il 41o- e fratello di presidente -George W., il 43o-, ex governatore della Florida, Jeb forse ha già visto passare il suo momento senza poterlo cogliere, bruciato dal fratello. Ma l'idea d'un match diretto fra le due famiglie protagoniste assolute della politica americana degli ultimi trent'anni è fascinosa.
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Hillary Clinton - E’ arrivato il suo momento e, tosta com’è, non se lo lascerà sfuggire. Stavolta, per di più, non avrà di fronte avversari carismatici come Obama, che nel 2008 le strappò la candidatura democratica.
Se diventasse presidente sarebbe la prima volta di una donna, come sei anni fa fu la prima volta di un afroamericano. Se Obama prestava il fianco alle critiche di chi lo riteneva ancora inesperto, Hillary ha dalla sua l’esperienza maturata come segretario di Stato, oltre che come first lady. Alla Casa Bianca, in fondo, lei c’è già stata.
Marco Rubio - Il campo repubblicano è più aperto. Ogni possibile candidato ha il suo punto di forza. L’ideale, per il GOP, sarebbe un personaggio con la famiglia di Jeb Bush, il carisma e i finanziamenti di Chris Christie, la freschezza di Paul Ryan e Bobby Jindal, l’esperienza di Mitch Daniels e Rob Portman. Jeb Bush è il candidato “istituzionale”, Christie è forte e si è già messo in mostra (un’arma a doppio taglio).
Faccio una scommessa azzardata e punto su Rubio: il giovane senatore ispanico può attrarre il voto (importantissimo) dei latinos. Forse dovrebbe smarcarsi un po’ dal tea party, ma prima gli conviene aspettare l’esito delle elezioni di mid-term.
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Hillary Clinton - Assente alla grandiosa marcia parigina per la libertà, come d'altra parte tutti gli altri politici americani, la quasi sicura candidata democratica Hillary Clinton ha mancato un'incredibile occasione di visibilità planetaria.
Peraltro, chiudendo con l'Afghanistan, aprendo a Cuba e presentandosi come l'artefice della più clamorosa impennata dell'economia americana da molti decenni a questa parte, Obama sembra aver almeno in parte risolto alcuni grandi problemi privando l'agenda della Clinton di tre 'item' di sicuro effetto sull'elettorato democratico. Troppo lunga, infine, la rincorsa della Clinton.
Jeb Bush - Miliardario, come il fratello, politico abile, più del fratello, Jeff Bush sembra ad oggi non avere rivali per la nomination repubblicana. Non ripeterà gli errori di George W. né del padre. Con lui non ci saranno più, probabilmente, nuovi Iraq o nuovi Afghanistan.
Potrà invece intercettare l'aspirazione neo-isolazionista di molti americani. Rallenterà forse l'apertura a Cuba, alzerà nuove barriere col Messico. Un'America più ripiegata su se stessa. Meno impegni fuori dei confini e, di conseguenza e paradossalmente per un repubblicano, anche meno intransigenza con la Russia di Putin.
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