8 novembre 2016 Election Day: il conto alla rovescia
2015/02/10 - Doccia fredda per i liberal più liberal dello schieramento politico statunitense: Elizabeth Warren insiste, non vuole scendere in lizza per la nomination democratica. Ma, scrive George Zornick su The Nation, frotte d’attivisti stanno cercando di farle cambiare idea. Cosa, però, non facile, perché la senatrice del Massachusetts è una donna tosta. La Warren, che nelle elezioni del 6 novembre 2012, seppe restituire ai democratici il seggio dei Kennedy, brevemente ‘usurpato’ da un repubblicano, Scott Brown, impostosi nelle suppletive dopo la morte di Ted, era la portatrice della speranza mediatica di un inedito confronto ‘donna contro donna’ nelle primarie democratiche, tra lei e Hillary Rodham Clinton. Di Elizabeth Ann Warren, nata Herring, 66 anni, originaria dell’Oklahoma, una storia di economista e docente universitario –dal 1992, ad Harvard-, si conoscono la capacità e l’ambizione. Quando neosenatrice fu accolta da Obama nello Studio Ovale, i maligni di Washington dissero che era andata a fare un sopralluogo nel suo prossimo ufficio. Da anni impegnata come consulente dal Congresso e dall’Amministrazione, la Warren fu artefice della creazione dell’authority federale che vigila sui prodotti finanziari per tutelare i consumatori dalle speculazioni delle banche. È autrice di diversi libri di carattere economico-finanziario e, grazie alle frequenti apparizioni in in televisione, ha acquisito notorietà nazionale, anche se non ha certo la riconoscibilità di Hillary. È stata nominata diverse volte nella lista delle 100 persone più influenti del mondo stilata annualmente dal settimanale Time ed è vista, dai conservatori e dal Tea Party, come fumo negli occhi per le sue idee liberal e progressiste. (gp)