8 novembre 2016 Election Day: il conto alla rovescia
2015/02/23 - A Washington, si dà per certa l’apertura, in settimana, di una stagione di veti: Barack Obama firmerà quello per bloccare il maxi oleodotto Keystone XL, che i repubblicani hanno approvato in Congresso. E sarà l'inizio –scrive Ugo Caltagirone, sull’ANSA, citando media statunitensi -di una lunga serie di 'no' che potrebbe caratterizzare l’ultimo biennio del mandato presidenziale del primo nero alla Casa Bianca, ora che l’opposizione repubblicana controlla sia la Camera che il Senato, dopo le elezioni di mid-term del novembre scorso. Il New York Times sostiene che gli americani dovranno abituarsi a vedere un presidente deciso "a brandire la sua penna a sfera - una Cross Townsend - come un'arma, una spada": per far avanzare la sua agenda a colpi di decreto, ma anche per salvaguardare i risultati raggiunti dal 2008. Primo fra tutti la riforma sanitaria firmata nel 2010, l'Obamacare profondamente osteggiata, addirittura odiata, dai conservatori. Tramontata l'idea di abrogarla, molte sono le proposte per cambiarla e, in definitiva, per annacquarla, svuotandola di alcuni dei contenuti più qualificanti. Sulla carta, è terreno di veto anche quello. E altri potrebbero seguire, se il Congresso approverà nuove sanzioni contro l'Iran o farà retromarcia sugli standard per una migliore alimentazione nelle scuole, fortemente voluti dalla first lady Michelle Obama. Terreno di scontro potrebbe pure diventare la politica estera, dove di solito è più facile constatare un consenso bipartisan: punti di frizione le armi all’Ucraina e le modalità di lotta al terrorismo, tra Iraq e Siria e in Libia. Ai repubblicani, non mancheranno i motivi per denunciare "l'arroganza" di Obama, già da tempo descritto come un "monarca assoluto". Il presidente non intende starsene a fare per due anni l' ‘anatra zoppa’ e, imboccata la via dei veti, potrebbe superare i 12 veti del suo predecessore, George W. Bush. Certo, il record assoluto resta inattaccabile: 635 veti posti da Franklin Delano Roosevelt tra il ’32 e il ‘44. E sarà pure difficile eguagliare i 37 veti di Bill Clinton, o i 44 di George Bush padre. Perché l'arma del veto è sempre stata bipartisan. (gp)