8 novembre 2016 Election Day: il conto alla rovescia
2015/03/06 - Man mano che Hillary Clinton s’avvicina all’annuncio ufficiale della sua candidatura alla nomination democratica alla Casa Bianca, prevista – dice il Wall Street Journal - per aprile, scattano trappole sulla sua strada: prima il caso, sollevato dal Washington Post, di un finanziamento dall’Algeria accettato, quand’era segretario di Stato, in deroga ai patti con il presidente Obama; poi, la vicenda, quasi risibile, rivelata dal New York Times, di mail private utilizzate, sempre quand’era segretario di Stato, invece dell’account del Dipartimento. L’ex First Lady intenderebbe annunciare presto la candidatura, di cui avrebbe già informato alcuni suoi potenziali finanziatori, per ragioni soprattutto economiche: punta a raccogliere un miliardo di dollari, contro i 716 milioni accumulati da Obama per la ricandidatura nel 2012, e per riuscirci deve darsi da fare per tempo. Senza un team ufficialmente operativo, inoltre, la campagna di Hillary è esposta agli attacchi preventivi dei rivali e dell’establishment repubblicano, come quello sul finanziamento straniero alla Clinton Foundation e, questa settimana, il ‘mailgate’. Durante il mandato da segretario di Stato, 2009/2013, Hillary non avrebbe mai utilizzato un account di posta elettronica ufficiale: scambi, messaggi, corrispondenza sarebbero stati gestiti tramiti il suo indirizzo privato. E non si sarebbe trattato di una svista, ma d’una mancanza vera e propria, forse persino di una violazione delle regole federali. La rivelazione del New York Times ha scatenato una bufera sull'ex First Lady, difesa, però, dalla Casa Bianca e dal Dipartimento di Stato. "Pubblichi le sue e-mail", chiede Jeb Bush, un potenziale antagonista, che coglie l'occasione per sfidare la Clinton sul piano della trasparenza, dopo avere lui pubblicato una valanga di e-mail (250 mila) del periodo da governatore della Florida ('99-2007). Infine, la Cnn ipotizza che questa volta, al contrario di quanto avvenne nella campagna del 2008, Hillary sarebbe decisa a puntare sul fatto che è donna. E in questo senso, non a caso, ha partecipato lo scorso mese alla 'Silicon Valley Conference for Women': un evento in cui ha parlato della carenza di donne non solo nel settore tecnologico, ma anche ai vertici delle principali aziende. (dispacci d’agenzia - gp)