8 novembre 2016 Election Day: il conto alla rovescia
2015/03/23 - "Mi candido alla presidenza" perché "voglio riaccendere promessa americana": così, il senatore repubblicano del Texas, Ted Cruz, ha ufficialmente lanciato la sua campagna per la Casa Bianca. Cruz, 44 anni, al Senato dal 2012, vicino al Tea Party, è il primo a scendere in campo con tutti i crismi. Prima con un tweet, poi dalla Liberty University, a Lynchburg, Virginia, Cruz è sceso in lizza parlando della sua fede religiosa e delle sue radici cubane, scegliendo per annunciare la candidatura il quinto anniversario dell’Obamacare, la riforma sanitaria contro cui s’è battuto e ancora si batte –celebre un suo discorso maratona di 21 ore in Senato-. "Per troppi americani la promessa dell'America sembra sempre più distante", ha detto. E ha continuato: "Immaginate un presidente che renda sicure le frontiere; immaginate una tassa con un'aliquota unica; immaginate un presidente che non boicotti Netanyahu”, snocciolando implicite critiche al presidente Obama. Cruz ha scelto per l’esordio un’università evangelica, dove fare leva sull’elettorato cristiano tradizionalista e fondamentalista: “Oggi, circa la metà dei cristiani non votano: immaginate invece milioni di fedeli in tutta l'America che vanno ai seggi per votare i nostri valori". Quel che avvenne nel 2000 e ancora nel 2004, con la doppia elezione di George W. Bush. Il neo-candidato, oltre che per l’abolizione della Obamacare, si batte contro i matrimoni omosessuali, non crede al cambiamento climatico ed è un falco in politica estera. Finito il discorso, Cruz, un avvocato che ha studiato ad Harvard e Princeton, è stato raggiunto sul palco dalla moglie Heidi in rosa, e dalle figlie Carolina e Catherine, entrambe in fucsia. Molto popolare tra i Tea Party, il senatore del Texas non parte però favorito per la nomination repubblicana ed esce oggi sconfitto nel confronto con la possibile candidata democratica Hillary Clinton. Fra i repubblicani, le candidature ‘in pectore’ sono molte: quelle dell'ex governatore della Florida Jeb Bush, del governatore del Wisconsin Scott Walker, dei senatori Marco Rubio della Florida e Rand Paul del Kentucky e varie altre. (dispacci d’agenzia – gp)