8 novembre 2016 Election Day: il conto alla rovescia
I candidati cattolici alla nomination repubblicana non stanno con Papa Francesco sulla ‘Laudato si’, l’enciclica pubblicata la scorsa settimana sui temi dell’ambiente e del clima, ma anche dell’economia sostenibile. Sarà anche perché il 70% dei cattolici statunitensi crede al riscaldamento terrestre, ma solo il 47% lo attribuisce a cause umane, secondo il centro di ricerca Pew: la visione dei cattolici è in linea con quella dei cittadini americani nel loro complesso. "Non mi faccio dettare la politica economica dai miei vescovi, dai miei cardinali o dal mio Papa", aveva detto in modo netto, e giocando d’anticipo sull’uscita dell’enciclica, Jeb Bush. Parlando ad un evento in New Hempshire, l'ex governatore repubblicano della Florida, convertitosi al cattolicesimo 25 anni fa, ha affermato che la religione dovrebbe occuparsi "del renderci persone migliori e meno di questioni che rientrano nell'ambito politico". Nell'enciclica che richiama il Cantico delle Creature di san Francesco d'Assisi il Papa dice che "l'uomo sta distruggendo la terra". Jeb Bush contesta che i cambiamenti climatici siano spiegati da una una scienza esatta. Mesi or sono, quando il pontefice disse che non occorre procreare come conigli, a contestarlo fu l'ex senatore Rick Santorum, anche lui cattolico e in corsa per la Casa Bianca (con un sacco di figli): "Alle volte e' difficile ascoltare quello che dice il Papa", affermò. Alle critiche dei politici cattolici dagli Stati Uniti, ha risposto in modo tagliente il cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e dellas Pace: “Neanche i politici dovrebbero parlare di scienza", se valesse il principio della competenza specialistica. "La scienza - ha aggiunto il porporato - è un tema di pubblico dominio, è una questione sulla quale ognuno può entrare. Parliamo tutti di materie di cui non siamo esperti, ma che hanno impatto sulle nostre vite". Quanto alle critiche della Destra americana, creazionista e non evoluzionista, Turkson vi vede "un tentativo di sminuire il legame tra religione e lo spazio pubblico, come se la religione non avesse un ruolo da giocare. Invece, come diceva Benedetto XVI, bisogna incoraggiare il dialogo tra fede e ragione, che è quel che il Papa cerca di fare nella sua enciclica, parlando in collegialità con i vescovi del mondo e dopo aver consultato alcuni scienziati pur senza essere uno scienziato". (fonti varie – gp)