8 novembre 2016 Election Day: il conto alla rovescia

 

Repubblicani: Rubio come Marino?, rischio ‘scontrino-gate’

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Rubio come Marino? Il rischio di una ‘scontrino-gate’ della Florida c’è, ma appare remoto. Il senatore che punta alla nomination repubblicana intende pubblicare, la prossima settimana, gli estratti conto della carta di credito affidatagli dal partito tra il febbraio 2005 e il novembre 2008, quando era un giovane membro della Camera dello Stato della Florida, di cui nel 2006 divenne speaker. La decisione è stata presa dopo che suoi rivali, da Donald Trump a Hillary Clinton, hanno di nuovo puntato il dito su alcune spese sospette.

Secondo le accuse, Rubio avrebbe usato l'American Express del partito repubblicano per spese personali: voli aerei, riunioni di famiglia, lavori in casa. Accuse che il senatore ha sempre respinto, affermando d’avere regolarmente rimborsato il partito. La pubblicazione degli estratti conto appare un gesto tronca polemiche, ma espone il candidato a ulteriori contestazioni, com’è avvenuto per il sindaco di Roma Ignazio Marino, rimasto vittima d’un passo analogo. Forse per questo, il suo team si prende una settimana di tempo per farsi trovare pronto a rispondere a tutte le domande.

Del resto, c’era da aspettarselo che Marco Rubio finisse sotto la lente d’ingrandimento della stampa, man mano che le sue chances di ottenere la nomination repubblicana per Usa 2016 crescevano. Un sondaggio della Quinnipiac University lo dà ormai saldamente al terzo posto, e in doppia cifra, al 14%, nelle preferenze dei potenziali elettori repubblicani, dietro Trump al 24% e Ben Carson al 23%. Pure il rilevamento della Fox dà Rubio terzo, ma all’11% e alla pari con il favorito del Tea Party Ted Cruz, senatore del Texas.

Invece, il sondaggio Nbc/WSJ conferma una tendenza rilevata da quello Cbs/NYT, cioè il sorpasso di Carson su Trump a livello nazionale: l'ex neurochirurgo nero è primo con il 29% (26%), il magnate dell’immobiliare secondo al 23% (22%). Anche per Nbc/WSJ Rubio è terzo all’11%, davanti a Cruz al 10% e a Jeb Bush all’8%. (fonti varie - gp)

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