8 novembre 2016 Election Day: il conto alla rovescia
L’insulto, la menzogna, la beceraggine pagano: sono solo in tv e in Italia. Donald Trump inanella gaffes e battute infelici, s’attira critiche e reprimende, ma continua a volare nei sondaggi rispetto agli altri aspiranti alla nomination repubblicana per la Casa Bianca. Nell'ultimo rilevamento Orc, per conto di Cnn, il magnate dell’immobiliare doppia nelle intenzioni di voto il secondo, il senatore del Texas Ted Cruz: 39%, due punti in più rispetto a novembre, contro 18%.
Seguono al 10% il senatore della Florida Marco Rubio e l’ex neuro-chirurgo nero Ben Carson, l’unico nero del lotto di 13 candidati e l’unico a essere riuscito a scalzare Trump dalla leadership per qualche giorno tra ottobre e novembre. Quinto è il governatore del New Jersey Chris Christie, con il 5%. Nessuno dei rimanenti otto aspiranti supera il 4%, compreso Jeb Bush, che era il favorito ai nastri di partenza.
Il sondaggio Orc ha un margine di errore alto, del 4,5%: è stato fatto dopo il dibattito di dicembre fra i candidati repubblicani, a sei settimane dalle assemblee di partito che il 1° febbraio apriranno nello Iowa la stagione delle primarie e della scelta dei delegati per la convention repubblicana.
Il sito di analisi politiche 'RealClearPolitics’ attribuisce al magnate una media di preferenze nei sondaggi del 35,1%, con Cruz, un beniamino del Tea Party, al 18,1%.
Probabilmente incoraggiato dai dati, Trump persiste e torna ad attaccare la battistrada democratica Hillary Clinton, che lo ha accusato di essere “incline al sessismo” dopo essere stata oggetto d’espressioni triviali e volgari. "Stai attenta Hillary", twitta minaccioso ‘Donald il rosso’, "a giocare la carta della donna o della donna degradata e a lamentarti di un'inclinazione al sessismo. Io ho grande rispetto per le donne. Stai attenta!". (fonti vv - gp)