8 novembre 2016 Election Day: il conto alla rovescia

 

Democratici: SC, Hillary stravince, conquista voto nero

00160228Hillary

Hillary Clinton trova alfine la vittoria a valanga che le mancava: dopo i successi risicati in Iowa e Nevada e la batosta nel New Hampshire, vince le primarie in South Carolina con il 73,5% dei voti. Il suo rivale Bernie Sanders ottiene il 26% delle preferenze. Hillary ha 39 delegati, Sanders 14.

L’ex first lady affronta, quindi, lanciata, il Super Martedì del 1° marzo, quando i democratici votano in una dozzina di Stati e Territori, e cancella l’ombra del 2008, quando, in South Carolina, l’allora suo rivale Barack Obama l’aveva battuta, conquistando il 78% dei voti degli afro-americani (Hillary ne prende l’84%).
 
La vittoria di Hillary in questo Stato, il più popoloso a essersi finora pronunciato – quasi 5 milioni d’abitanti per 80 mila kmq -, fa dire a Donald Trump, battistrada repubblicana, che qui aveva vinto una settimana fa, che per la Casa Bianca sarà sfida tra lui e l’ex first lady. Intanto, in California, torna a manifestarsi con un raid il Ku Klux Klan, che ha dato allo showman un endorsement non desiderato (e subito respinto).
 
Per la Clinton, l’avere fatto man bassa di suffragi afro-americani è un risultato importante: finora, infatti, non era chiaro se l’ex first lady facesse breccia nel 'popolo di Obama', nonostante il marito Bill, quando era alla Casa Bianca, fosse stato definito “il primo presidente nero d’America”, per la popolarità di cui godeva fra gli afro-americani. Adesso, Hillary può guardare con ottimismo al voto negli altri Stati del Sud, dove i neri rappresentano la maggioranza dei democratici.
 
La sconfitta aumenta, invece, la pressione su Sanders, un po’ in perdita di velocità in questi giorni: il senatore del Vermont deve tornare a vincere per sperare di fermare, o almeno rallentare, la marcia di Hillary. Altrimenti, la nomination sarà fatta in tempi rapidi: già il 2 mattina, se il Super-Martedì sarà un ko; o a metà marzo, dopo Ohio e Florida. Il senatore del Vermont si congratula con la rivale, ma avverte: "La campagna è agli inizi. La nostra rivoluzione politica sta crescendo Stato per Stato".
 
Hillary invece, vestita di bianco sul palco della vittoria, ringrazia i suoi sostenitori entusiasti e afferma: "Da oggi la campagna diventa nazionale". A Columbia, l’es first lady è sola: Bill sta andando a fare campagna in Florida; Chelsea, incinta, festeggia il compleanno, prima di riprendere il posto in campagna a fianco della mamma.

Hillary è evidentemente soddisfatta del risultato, ed emana sicurezza. "Altro che costruire muri, dobbiamo abbattere le barriere, abbatterle tutte", dice, con un riferimento al muro che Trump vuole alzare al confine con il Messico. E ancora: "Non dobbiamo fare tornare l'America grande, l'America già lo è. Quello che dobbiamo fare è unirla", con un riferimento allo slogan del magnate "Make America Great Again". (ANSA - fonti vv - gp)

Condividi

Per offrirti il miglior servizio possibile Gpnewsusa2016.eu utilizza i cookies. Continuando la navigazione nel sito autorizzi l'uso dei cookies. Per Saperne di Più