8 novembre 2016 Election Day: il conto alla rovescia

 

Repubblicani: dibattito, Trump o io o niente, Cruz vinco io

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Donald Trump ci ripensa e fa marcia indietro: se non otterrà lui la nomination repubblicana, non sosterrà nessun altro candidato conservatore. Il magnate dell’immobiliare lo dice in un dibattito sulla Cnn moderato da un giornalista vedette della rete ‘all news’, Anderson Cooper, e organizzato in vista delle primarie in Wisconsin il 5 aprile.

 

I suoi rivali hanno atteggiamenti diversi. Ted Cruz, il senatore del Texas, afferma che lui è in corsa “per vincere, non per fermare Trump”; e si dichiara sicuro di potercela fare, anche se non dovesse ottenere la maggioranza dei delegati prima della convention. John Kasich, il governatore dell’Ohio, lamenta di essere “ignorato” dai media, nonostante sia “il candidato migliore”; quanto al sostenerne un altro, ci va cauto, “Mi hanno disturbato alcune cose che ho visto. Vedremo che cosa succede” – evidentemente, non è pronto ad appoggiare i rivali, che non hanno dietro di sé il partito -.

 

Il dibattito ha chiuso una giornata difficile per lo showman, nonostante i sondaggi gli attribuiscano quasi il 50% dei consensi degli elettori repubblicani (ma, nel contempo, dicano che è globalmente in calo di popolarità e che non piace ai 2/3 degli americani). Trump minaccia di disertare l’incontro sulla Cnn, giudicandolo di parte – l’ha già fatto sulla Fox, che è la ‘all news’ più vicina alla destra -; poi ci va, dopo che il suo braccio destro nella campagna Corey Lewandowski viene formalmente accusato di avere percosso o comunque molestato una cronista del Breibart News, Michelle Fields.

 

L’episodio risale a due settimane or sono circa. Trump difende Lewandowski, “sono dalla sua parte … ho visto i filmati …”, che si dichiara innocente e ansioso di comparire in tribunale il 4 maggio. Ma Cruz prende le distanze nel dibattito: “Non c’è posto in campagna per insulti e violenza fisica”; e, prima, la battistrada democratica Hillary Clinton afferma che il magnate, con il suo linguaggio e il suo comportamento, “incita a comportamenti violenti”.

 

Cruz arriva in tv dopo avere ricevuto il sostegno dell’ex candidato alla nomination Scott Walker, governatore del Wisconsin, che invita a votarlo perché è “un conservatore vero”. Il senatore sostiene che contro il sedicente Stato islamico ricorrerebbe a “bombardamenti a tappeto”, mentre Kasich si dice contrario all’idea di pattugliare le comunità islamiche negli Stati Uniti.


Trump, che si presenta come “messaggero di un grande fenomeno”, conferma le sue posizioni anti-immigrati e anti-Islam ed elenca le sue priorità, “sicurezza, sicurezza, sicurezza, ma anche sanità e istruzione”. Cruz insiste, invece, sulla lotta contro la droga, raccontando della morte per overdose della sorella Mary. Trump, infine, nega di avere innescato la ‘guerra delle mogli’ con Cruz, “Non sono stato io ad iniziare”. (fonti vv – gp)

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