8 novembre 2016 Election Day: il conto alla rovescia
C’è da scommetterci che non finirà come con Matteo Salvini, che prima lo incontra e poi non se ne ricorda. Questa volta, Donald Trump ha proprio voluto accanto, sul palco di un comizio a Jackson, Mississippi, Nigel Farage, il leader britannico del movimento pro-Brexit.
Farage, che dopo il successo del referendum del 23 giugno ha lasciato la guida dello Ukip, ma è rimasto parlamentare europeo, ha detto di essere lì "per raccontare la storia della Brexit".
L’accoppiata euro-scettica sul palco americano era stata annunciata dalla stampa britannica. Farage ha quindi ‘restituito il favore’ a Trump, che, prima del referendum sulla Brexit, s’era ripetutamente dichiarato favorevole all'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea.
Ancora pochi giorni or sono, Trump - sottolineando la sua sfida all'establishment negli Usa analoga a quella di Farage nel regno Unito - aveva twittato: "Presto mi chiameranno Mister Brexit".
Secondo fonti britanniche, la presenza di Farage sul palco di Jackson non sarebbe un vero e proprio endorsement a Trump (certo, però, molto gli somiglia), ma sarebbe stata soprattutto un’opportunità per spiegare agli americani la storia della Brexit – quanto ne fossero interessati e che cosa ne abbiano capito i sostenitori di Trump del Mississippi resta da vedere –.
Secondo Arron Banks, imprenditore e finanziatore dell'Ukip che è stato fra i maggiori promotori della campagna referendaria del cartello 'Leave.Eu', dopo il comizio c’è stata una cena tra Farage e Trump, che in passato aveva avuto parole di simpatia e incoraggiamento per i 'brexiters'. (fonti vv – gp)