8 novembre 2016 Election Day: il conto alla rovescia

 

T. Thomas, giornalista

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Leggi tutto...Hillary Clinton - Dovessi riassumere in una parola sola le ragioni delle mie scelte, questa sarebbe ‘denaro’. Per vincere un’elezione presidenziale negli Stati Uniti sono necessari miliardi di dollari. Hillary dispone già di un’enorme macchina da guerra per il finanziamento (avendo il sostegno di alcuni istituti finanziari chiave di Wall Street e di personaggi potenti di Hollywood) e credo che Jeb Bush sia il candidato in grado di raccogliere più fondi per la sua campagna, rispetto ai suoi rivali repubblicani. Fra tutti i candidati ritengo Hillary quella con più esperienza e con maggiore capacità di governo e non ha nessun vero rivale fra i candidati democratici. E’ stata segretario di Stato, senatrice e ha trascorso otto anni alla Casa Bianca come First Lady. Certo, non è la più abile in campagna elettorale. Al contrario di suo marito, che ama le strette di mano, i fast food ed è a suo agio a intrattenersi a parlare di politica con tutti, Hillary è più fredda, efficiente e non risulta gradevole allo stesso modo. Ha inoltre un problema di percezione di ‘autenticità’. Durante la sua carriera politica è stata coinvolta in diversi scandali dal ‘travelgate’ (quando era First Lady), all’ ‘E-mail-gate’ (da segretario di Stato). Molti elettori ritengono che sia disposta a tutto, lecito o un po’ meno, per arrivare alla presidenza. Hillary dovrà impegnarsi molto per il voto delle donne, dei giovani, degli afro-americani e degli ispanici, perché la maggioranza del voto degli ‘uomini bianchi’ (blue collar and white collar) andrà al candidato repubblicano.

 

Leggi tutto...Jeb Bush - Nonostante Jeb Bush sia al momento in difficoltà nei sondaggi, e dia l’immagine di un candidato insicuro e poco capace di ispirare le persone, penso che la macchina elettorale della famiglia Bush (fra tutti, Karl Rove) passerà presto all’azione e lo porterà al primo posto. Marco Rubio è un candidato molto più interessante e carismatico di Jeb Bush e avrebbe maggiori possibilità nella sfida con Hillary, ma la campagna di Bush lo sta già attaccando direttamente e molto presto tenterà di distruggere la sua candidatura. In termini di linea politica inoltre, essendo ispanico, ci si aspetterebbe da Rubio una sensibilità verso i temi dell’immigrazione, ma su questo punto le sue posizioni sono ambigue. Alcuni osservatori paragonano Rubio a Obama, un giovane senatore appartenente ad una minoranza, ma quello che manca a Rubio è proprio il cambiamento che Obama ha portato alle elezioni presidenziali Usa. Il team di Obama ha rivoluzionato le campagne presidenziali, essendo i primi a sfruttare al meglio internet e i social network per raggiungere i giovani e le minoranze, e per raccogliere molti fondi per la campagna dai piccoli donatori, e portare piu’ persone ai seggi per votare. In tutto questo, la Wild Card potrebbe essere Donald Trump. Non penso possa vincere la nomination repubblicana, ma se scegliesse di correre come ‘indipendente’ potrebbe sottrarre molti voti a Bush. E questa sarebbe un’ottima notizia per Hillary Clinton.

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S. Silvestri, analista

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Leggi tutto...Hillary Clinton - Tra i democratici non mi sembra che la Clinton abbia rivali di rilievo ed è quindi la favorita. Certo non è simpatica, in particolare alle donne, e questo potrebbe danneggiarla, ma avrà il vantaggio, se sarà scelta, di correre contro un candidato repubblicano, quale che sia, "altrimenti attraente" per l'elettorato e questo potrebbe rassicurare il partito.

 

 

Leggi tutto...Donald Trump - Per i repubblicani invece la questione è completamente diversa. La soluzione Marco Rubio sarebbe la più logica, ma quel partito, in questo momento, mi sembra "altrimenti logico", in preda a passioni divoranti. Non mi meraviglierei se un’eventuale offensiva contro Trump che lo togliesse di mezzo per la nomination attraverso una ‘unholy alliance’ di tutti contro uno (che non è detto che riuscirebbe) finisse con la spaccatura del partito. A meno di risurrezioni tipo Sarah Palin, quindi il mio candidato, oggi, è Trump.

G. Moltedo, giornalista

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Leggi tutto...Hillary Clinton - Penso che il 2016 sia di Hillary, nel campo democratico. E mi spingo oltre. Sarà lei a succedere a Obama, sarà la prima Madam President degli Stati Uniti.

 

 

 

 

Leggi tutto...Marco Rubio - Rubio sarà, nel confronto con Hillary, una sorta d’Obama di destra, agli antipodi d’Obama certo. Ma, come l'allora senatore dell'Illinois – al tempo della sfida del 2008 – Marco è figlio di immigrati, rappresenta una minority importante, è giovane, sciolto, non privo di appeal, è un junior senator di uno stato-chiave nelle presidenziali, tanto e forse più dell'Illinois. Per tutte queste ragioni è un avversario temibile per Hillary, tanto quanto lo fu Obama nel 2008. Però questa volta l'anti-Hillary di turno non ce la farà. Primo, perché Marco può anche somigliare a Obama, ma non è Obama, tanto meno l'Obama del 2008. Secondo, Hillary sa come confrontarsi con un avversario più giovane e più inesperto di lei, sa che l'ostentare il proprio bagaglio non è necessariamente un'idea felice, e ha imparato a giocare altre carte. Terzo, anche tenendo conto delle tante sopracciglia alzate e altro che suscita Hillary, ancora una volta l'elettorato democratico dovrebbe essere presente al voto. Mentre, sul versante opposto, a meno che non succeda qualcosa di miracoloso, il fronte è frammentato, diviso e rissoso, lo è ancora troppo per potere adeguatamente sostenere lo sfidante di Hillary fino alla vittoria finale, trascinando con sé anche l'elettorato centrista e soprattutto quello in bilico.

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S. Polli, giornalista

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Leggi tutto...Hillary Clinton - Mi sembra che su Hillary ci siano pochi dubbi. E’ migliorata molto da tutti i punti di vista, è molto “presidenziale”, molto sicura nei dibattiti televisivi, ha superato con grande abilità  la vicenda dell’uso di una mail personale per affari di stato, ha dietro di se una macchina da guerra elettorale e un consigliere di nome Bill che sa “qualcosa” della Casa Bianca.

 

 

Leggi tutto...Marco Rubio - Più complessa la situazione nel campo repubblicano. Anche se gli Stati Uniti sono un paese in grado di stupire sempre, Trump non sembra attrezzato per resistere fino in fondo. Non ha problemi di risorse finanziarie ma cominciano a emergere i suoi limiti politici. Stesso discorso per Carson. La corsa dovrebbe essere tra Bush e Rubio che, sulla lunga distanza, emergeranno con forza. Bush appare però piu debole, in difficoltà,  soffre il confronto con i rivali e, forse, alcuni elettori repubblicani cominciano a pensare che due Bush presidenti possono bastare. Un terzo non serve. Rubio è giovane ma già molto esperto, con esperienze politiche alle spalle. Figlio di immigrati cubani può contendere a Clinton il voto degli elettori latinos. Il suo gradimento è in costante e progressiva crescita. I grandi donatori cominciano a guardare a lui con interesse. Potrebbe essere proprio lui lo sfidante di Hillary.

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F. Leoni, giornalista

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Hillary Clinton - Dico ancora Hillary Clinton. Il suo rendimento finora è stato ondivago, ma è sempre la front runner. Penso che la vera notizia sarebbe se non riuscisse a ottenere la nomination. Rimango della mia idea: per Hillary sarà più facile (o meno difficile) vincere le primarie che non le elezioni.

 

 

 

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Marco Rubio - In tempi non sospetti, avevo puntato su Marco Rubio. Confermo la mia scelta, nonostante nel frattempo siano scesi in campo candidati di peso. Se Jeb Bush non riprenderà forza e Donald Trump continuerà con le sue sparate populiste il partito repubblicano potrebbe convergere su Rubio, che possiede peraltro numerose caratteristiche utili in vista della sfida finale (una su tutte: la capacità di conquistare il voto dei latinos).

 

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